12 giugno 2008

Un treno in corsa

Molte sono le persone che oggigiorno sono sempre di più consapevoli che stiamo viaggiando a gran velocità per una pericolosa discesa, sprovvisti di freni, e che alla fine della strada ci aspetta un ponte crollato che
originariamente era sospeso su di un canyon profondo oltre 100 metri e sul
cui fondo, in mezzo a rocce aguzze, scorrono rapide potenti ed impetuose
che culminano in una cascata larga e profonda quanto se non più del canyon
stesso.

Costruirsi un freno ora è fuori discussione, scendere in corsa è
impossibile, la sola soluzione è riuscire a comunicare con il
manovratore che potrebbe togliere gas, quel tanto che potrebbe servire a
rallentare gradatamente la folle corsa verso il precipizio e verso la fine.

Se solo riuscissimo a fermare il convoglio prima di precipitare!
Se solo riuscissimo almeno a rellentare la folle corsa per un momento sufficientemente lungo di serena meditazione per valutare attentamente cosa si potrebbe fare con i mezzi potentissimi che la conoscenza ha messo a nostra disposizione, ci accorgeremmo ben presto di non avere più
motivi per continuare a preoccuparci di ciò che sino a cinque minuti
prima ci preoccupava tanto.

Dunque l’umanità può ora affermare che mai nella storia ha vissuto un
momento magico e carico di allettanti, meravigliose promesse, come quello
attuale, e che al contrario, mai l’umanità ha attraversato un
momento tanto complicato e precario dal punto di vista sociopolitico,
economico e culturale come il periodo attuale.

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