20 giugno 2008

Solidarietà fiscale

In politica, il mio impegno è piuttosto quello di fornire idee.
Una di quelle che mi sembrano più importanti e urgenti è formazione
di un nuovo movimento di pensiero che raggruppi tutte quelle forze che
hanno come obbiettivo una società volta a tutelare i diritti individuali,
nel rispetto dei dover individuali.

Ciò significa cose come libertà di pensiero, libertà di ricerca,
libertà di coscienza. Ma senza dimenticare che tutto questo non si deve mai contrapporre al diritto di tutela di chi ci vive intorno e dunque deve avere dei limiti che si traducono in alcuni punti fondamentali che vanno assolutamente rispettati:

1) Benessere e sicurezza nella tutela dell'ambiente di oggi e di domani.

2) Nuovi fini etici da sostituire a quello imperversante del denaro e del potere a tutti i costi: occorre superare l'idea del " tutto subito e del resto chi se ne frega" perchè stiamo sperimentando che un sistema che si basa su questi pilastri non regge più.

3) Vigilanza sulla tendenza del tutto umana di tutelare economicamente le oligarchie in danno degli individui.

Questo sistema economico è quello che ci sta portando ad una prossima guerra e che viene attuato dall' Europa. Al posto di quello attuale occorrerebbe invece un sistema che sia pensato e regolato per rendere equilibrata e godibile la vita dei singoli che devono avere una casa, poter vivere e godere qualcosa della propria esistenza senza essere rosicchiati dallo stress, anche avendo un solo lavoro. Oggi invece, in una famiglia media, non si riesce più a vivere nemmeno con due lavori.

Una proposta per poter garantire a tutti una certa serenità dal punto di vista economico potrebbe essere quella di un sistema di solidarietà fiscale dove la differenza di maggior aliquota non viene più versata allo Stato ma girata automaticamente dal conto fiscale di chi guadagna di più al conto fiscale di chi guadagna di meno. In questo modo, chi non ce la fa a sbarcare il lunario, perchè al di sotto di un limite minimo di reddito stabilito - e ciò potrebbe accadere nel corso della vita a chiunque, in qualsiasi momento e per le più svariate ragioni - si troverebbe ad avere non solo la voce "uscite" fiscali per le imposte e le tasse da pagare, ma anche una voce "entrate" fiscali, cioè una percentuale integrativa al suo reddito costituita da una quota di tasse che chi guadagna molto più di lui gli gira senza nemmeno accorgersene, e ciò consentirebbe a tutti un sufficiente livello di sicurezza economica.

Siamo forse in troppi attualmente ad aver bisogno della voce "entrate fiscali" per pretendere un limite minimo accettabile di benessere per tutti?

A parere di chi se ne intende, pare che la sovrappopolazione sia uno dei principali problemi del pianeta da affrontare e cercare di risolvere nel più breve tempo possibile. Ma come? Con la limitazione forzata delle nascite, come in Cina o in India? No di certo, perchè sarebbe un controsenso in una società che farebbe della tutela delle libertà personali il suo principale obbiettivo.
E allora, come fare a controllare le nascite senza violare gravemente una delle aspirazioni più profonde del genere umano?

Sono dell'idea che con il benessere la gente fa meno figli, quindi il primo sforzo da fare, secondo me, è proprio quello di pensare un sistema per migliorare la qualità della vita della gente.
Sarebbe già una prima via importante da percorrere e poi?...
C'è tanta gente che pensa. Certamente altre idee verranno certamente fuori.

16 giugno 2008

Un treno in corsa (2)

Dunque il futuro ci riserverebbe seri problemi e non tra qualche decennio ma presto, molto presto!

Ora dovremmo cominciare dal domandarci: cosa si potrebbe fare per evitarli e prima ancora di questo, ma esiste qualcosa da fare per poterli evitare?

Nel primo testo di questo mia quaderno di riflessioni, sostengo che vi sarebbe un modo, e che il modo consisterebbe in una scelta del manovratore del treno in corsa. Una scelta veloce e ben decisa, fatta da chi può… Ma, un momento.. Chi intendiamo per "manovratore"?

Già, chi è il manovratore? A ben pensarci credo lo si possa individuare in un organismo che racchiude in sé un insieme complesso di poteri decisionali e di scelte potenziali.

In sostanza direi che il Manovratore altro non sia che la somma di tutti coloro che possono pensare e decidere, e che hanno un qualche potere di incidere sulla realtà circostante. Sono cioè coloro che possono o potrebbero intervenire per modificare il divenire e la realtà con atti, scelte e decisioni che siano in grado di avere effetti modificativi di ciò che sta accadendo e per quello che potrebbe accadere in futuro.

“Manovratori” dunque, potenzialmente lo siamo tutti ma è evidente che in realtà alcuni lo sono più di altri, e tra coloro che hanno meritatamente la qualifica di appartenenza al gruppo dei manovratori ci sono per primi i politici, i delegati popolari eletti, i governanti, ed infine ma non ultimi (anzi, molto spesso primi fra tutti) i decisori delle scelte dei grandi gruppi economici.

Appena sotto questo primo livello di influenza, ci sono coloro che influenzano la storia ed il futuro attraverso la cultura, la scienza e la piccola economia fatta da quei piccoli e medi imprenditori commerciali e artigiani che quotidianamente sono obbligati a dover fare delle scelte economiche o di un qualche futuro effetto economico.

Infine ci sono tutti coloro che occupano livelli più popolari della struttura sociale, cioè gli uomini e le donne che non hanno nomi famosi ma che facendo la spesa ogni giorno, tutti i giorni, influenzano e determinano nei fatti gran parte della stessa economia mondiale.

Ecco, io parlando di "manovratore" mi riferisco e riferivo all’insieme di coloro che in pochi e con poche decisioni governano a livello mondiale e hanno il potere di fare quelle scelte economiche e politiche fondamentali che influiscono sui comportamenti e determinano le condizioni di vita di tutti gli altri uomini.

Nel post precedente ho affermato di essere convinto che sia ancora possibile per costoro, nel loro insieme, fare delle scelte capaci di darci un buon e vivibile futuro; che una loro scelta capace di cambiare le cose in tal direzione sarebbe ancora possibile. E sono quindi convinto che fare quella scelta potrebbe salvare il mondo da una altrimenti quasi certa fine ingloriosa collettiva.

Io credo in un futuro accettabile per tutti e attuabile attraverso una proposta credibile da adottarsi però sulla base della scelta di chi ha oggi in mano il potere di impegnarsi sul serio. A questo sforzo, per un pieno e sereno successo, a mio avviso, dovrà seguire lo sforzo individuale di ciascuno di noi, ma senza una presa di coscienza di chi oggi si trova ai vertici credo che non ci siano speranze per quasi nessuno, e certamente che le speranze non ci siano nemmeno per la nostra intera civiltà attuale.

Continua....

12 giugno 2008

Un treno in corsa

Molte sono le persone che oggigiorno sono sempre di più consapevoli che stiamo viaggiando a gran velocità per una pericolosa discesa, sprovvisti di freni, e che alla fine della strada ci aspetta un ponte crollato che
originariamente era sospeso su di un canyon profondo oltre 100 metri e sul
cui fondo, in mezzo a rocce aguzze, scorrono rapide potenti ed impetuose
che culminano in una cascata larga e profonda quanto se non più del canyon
stesso.

Costruirsi un freno ora è fuori discussione, scendere in corsa è
impossibile, la sola soluzione è riuscire a comunicare con il
manovratore che potrebbe togliere gas, quel tanto che potrebbe servire a
rallentare gradatamente la folle corsa verso il precipizio e verso la fine.

Se solo riuscissimo a fermare il convoglio prima di precipitare!
Se solo riuscissimo almeno a rellentare la folle corsa per un momento sufficientemente lungo di serena meditazione per valutare attentamente cosa si potrebbe fare con i mezzi potentissimi che la conoscenza ha messo a nostra disposizione, ci accorgeremmo ben presto di non avere più
motivi per continuare a preoccuparci di ciò che sino a cinque minuti
prima ci preoccupava tanto.

Dunque l’umanità può ora affermare che mai nella storia ha vissuto un
momento magico e carico di allettanti, meravigliose promesse, come quello
attuale, e che al contrario, mai l’umanità ha attraversato un
momento tanto complicato e precario dal punto di vista sociopolitico,
economico e culturale come il periodo attuale.

La trama dei miei pensieri

"Nel mondo di oggi, per poter risolvere stabilmente un solo problema è prima necessario aver risolto tutti gli altri restanti"